immaginatevi poi piazza San Marco nel bel mezzo di una/mille storie da raccontare e in mano per farlo una sola macchina fotografica, immaginate in quel momento di sentire il suono di un pianoforte...
© Laisa Marchetti All rights reserved
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Se chiudo gli occhi posso ancora sentirlo, pare stia suonando solo per me....
Quanta bellezza e quanta malinconia in un solo unico istante...le mani stringono la macchina fotografica con tanta forza e tanto sgomento poiché sanno di non poter catturare la perfezione di quel momento che, come un sogno già privo di tempo e di colori, cominciava a scivolare via. Ed io lo sapevo dovevo svegliarmi ...era inevitabile.
Forse è un gabbiano oppure un semplice piccione, ma chi più di lui incarna lo spirito misterioso e solingo d'una venezia invernale? Quelle sagome quasi indistinte sullo sfondo ci spingono a guardare più in profondità e quello che di solito ci sembra banale e scontato ora riacquista il suo valore intrinseco. È così strano e al contempo così entusiasmante ritrovare nella tua fotografia quella stessa carica emotiva e drammatica che vi è nella pittura romantica di inizio ottocento di turner e friedrich...
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